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Vorrei…

del numero: Anno XLVIII n. 9 Settembre 2017

di fr. Mariano Di Vito, OFM Cap.

 

Vorrei dire (o meglio scrivere!) tante cose.

Innanzitutto salutare i tanti fedeli lettori della nostra Rivista. Sono loro infatti i destinatari del lavoro che sta dietro a ogni numero e che ci permettono di entrare nelle loro case – speriamo di esserci riusciti – e far loro sapiente compagnia sulla scia profumata di Padre Pio.

Vorrei dire grazie ai tanti collaboratori,collaboratrici e tecnici (giornalisti, grafici,correttori, fotografia e stampa…) a cominciare dalle ‘belle penne’ del giornalismo italiano fino alle  firme storiche, che hanno arricchito e nobilitato la Rivista “Voce di Padre Pio” con le loro indagini, riflessioni, catechesi e con le tante finestre aperte che permettono di affacciarci sul grande scenario del mondo, della Chiesa, della società in  generale e in maniera particolare sulla luminosa , profonda e sempre attuale spiritualità e vita di Padre Pio. Il tutto espresso sempre con garbo, rispetto e pacatezza con l’intento di informare e formare, stimolare, incuriosire e dialogare senza alzare la voce, evitando ogni arroganza o inutili reprimende.

Vorrei ringraziare, anche da queste colonne, le collaboratrici, i collaboratori e i tecnici del più vasto, affascinante, magico e in continua evoluzione mondo della comunicazione: “Radio Tau”, “Teleradio Padre Pio”, “PadrePioTV” (“FMCMedia”). Il piccolo seme è cresciuto e, in attesa di diventare un albero possente e frondoso, ha certamente allungato, irrobustito e ramificato le sue radici. Vuole arrivare più in là, e, ne sono certo, con l’aiuto del Signore, ci riuscirà.

Vorrei ricordare questi straordinari, appassionanti, affascinanti ed entusiasmanti   – direi normali! –  sette anni di lavoro nella Fondazione Voce di Padre Pio, nella rivista “Voce di Padre Pio”, nelle Edizioni Padre Pio da Pietrelcina, nella TV e  nel non meno importante e necessario universo del marketing a servizio dei pellegrini, come un dono speciale che  mi ha arricchito umanamente e spiritualmente e, perdonate l’autocitazione, mi ha fatto riscoprire quella vena giornalistica che pensavo fosse ormai un ricordo piuttosto sbiadito.

Vorrei ricordare tutto e tutti con affetto, serenità e riconoscenza.

Vorrei augurare di cuore a coloro che saranno chiamati a proseguire i sogni e i tanti progetti rimasti ancora non pienamente realizzati, di raggiungere mete sempre più alte ed ambiziose. Lo merita Padre Pio. Lo meritano quanti fin dall’inizio ci hanno seguito, sostenuto e continuano a voler seguire il Signore Gesù sull’esempio e la protezione del nostro santo confratello.

Vorrei, vorrei… scrivere tante altre cose, ma le lascio nella carica della mia inseparabile e instancabile stilografica, soprattutto nello scrigno della memoria le cui chiavi pongo nelle mani del Signore.

Benedica tutti Padre Pio. Un ricordo per me nelle vostre preghiere.

 

Arrivederci e grazie!

 

P.S.  Vorrei (ancora!?), nel congedarmi, lasciarvi un piccolo segno di affetto e stima. Un libro scritto a quattro mani insieme all’amico e collaboratore prof. Eugenio Fini: “142 domande…e risposte. Un primo approccio per conoscere san Pio da Pietrelcina” (vedi pubblicità in III di copertina, p. 91). Spero possa fare la sua parte per farci entrare sempre più in stretta amicizia con Padre Pio. Almeno me lo auguro!

 

Fr. Mariano Di Vito, OFM Cap.

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