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Una santità contagiosa

del numero: Anno XLIX n. 7-8 Luglio-Agosto 2018

di fr. FRANCESCO SCARAMUZZI OFM Cap.

 

Il 2 giugno scorso, nella splendida cornice del duomo di Napoli, suor Maria Crocifissa del Divino Amore, al secolo Maria Gargani (Morra Irpino, 23 dicembre 1892 – Napoli, 23 maggio 1973), è stata proclamata beata durante una Celebrazione Eucaristica presieduta dal prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il cardinale Angelo Amato. È la prima dei figli spirituali di Padre Pio che riceve l’onore degli altari.

Maria incontrerà per la prima volta il santo di Pietrelcina a San Marco la Catola, in provincia di Foggia, nella seconda metà di aprile del 1918. Padre Pio vi si era recato da San Giovanni Rotondo, rimanendovi per circa un mese, «per conferire» con il suo direttore spirituale «delle cose» del suo «spirito» (cfr. Epist., I, pag. 1020). Proprio durante questo soggiorno incontrerà Maria, la quale, dopo aver conseguito l’abilitazione all’insegnamento e aver vinto il concorso, è stata destinata alle scuole elementari di San Marco la Catola. Saranno ricorrenti i colloqui tra i due, durante i quali la giovane maestra confiderà al cappuccino, già preceduto dalla fama di santità, di volersi consacrare a Dio. Grazie ai suoi consigli e al suo continuo sostegno, Maria fonderà la Pia Unione delle Apostole del Sacro Cuore Eucaristico di Gesù, che sfocerà successivamente nel nuovo Istituto religioso delle “Suore Apostole del Sacro Cuore”. Sin dal primo incontro, lo scambio spirituale e ideale tra i due sarà intenso, protraendosi attraverso una fitta corrispondenza epistolare (cfr. Epist., III, 236-389).

Mentre rimando alle pagine che seguono per l’approfondimento della spiritualità di Maria Gargani, vorrei qui sottolineare solo un aspetto che il rapporto tra san Pio e la nuova beata mi suggerisce: la contagiosità della santità.

Generalmente siamo portati a considerare la santità una faccenda privata tra noi e Dio; una disposizione esistenziale che non va al di là della nostra coscienza e che non ha ripercussioni sul mondo che ci circonda, fatto di persone e relazioni. La stessa società invita, con una certa acrimonia, a ricacciare nello spazio dell’intimità e della vita privata ogni impegno alla santità: le scelte personali, in ragione del Vangelo, devono rimanere tali; non devono interferire con la società, che viaggia su altri binari e in forza di altri presupposti. Eppure, per esperienza, sappiamo che raramente le scelte personali rimangono soltanto questioni private. Proprio il nostro essere costitutivamente in relazione ci espone continuamente allo sguardo dell’altro, alla sua considerazione e valutazione. Quasi sempre le scelte di vita coerenti e forti hanno “a che fare con gli altri”, diventando un interrogativo, quasi un invito a considerare la vita da un altro punto di vista. Ed è proprio in questa messa in discussione che la santità, intesa come impegno a vivere secondo la logica del Vangelo, può divenire contagiosa, mostrando la bellezza e la grandezza di scelte che richiedono passione e capacità di ideali alti, e quindi affascinanti. Chi si impegna per la santità si mostra all’altro come uno che non si accontenta della mediocrità, né di una esistenza conformata alle attese più banali e passeggere del mondo. Inevitabilmente tutto ciò finisce per esercitare una attrazione e un influsso potentissimo, spingendo sovente all’imitazione virtuosa e consapevole.

Ci chiediamo, ripensando all’incontro tra san Pio e la beata Maria: lo stile di vita del primo, improntato alla logica del Vangelo, quanto fascino avrà esercitato sulla giovane maestra irpina, già sensibile a certi ideali? E siamo certi che Dio non abbia utilizzato il giovane stimmatizzato per trasportare germi di santità nella vita della giovane Maria? Ecco, dalla risposta a queste domande scaturisce il quesito per ciascuno di noi: siamo consapevoli che tutti noi, in qualche modo, siamo strumenti nelle mani di Dio, il quale si serve di ciascuno per contagiare l’umanità con suoi germi di santità? Perché accada, però, è necessario rispondere alla sua chiamata, impegnandoci intenzionalmente e responsabilmente sulla via non facile, ma esaltante, della santità, come hanno fatto questi due straordinari modelli: san Pio e la beata Maria Gargani.

 

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