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Un’emozione indimenticabile

del numero: Anno L n. 1 Gennaio 2019

di fr. FRANCESCO SCARAMUZZI OFM Cap.

 

Venti anni fa, esattamente il 2 maggio 1999, in Piazza San Pietro, Padre Pio da Pietrelcina era dichiarato «Beato» da san Giovanni Paolo II. Una folla immensa si era radunata per assistere a un evento unico nella storia della Chiesa. Per l’occasione, e in previsione della numerosa partecipazione, erano state organizzate altre due celebrazioni parallele a quella del Papa: sul sagrato di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo e sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano, dove poi è giunto il Pontefice per recitare il Regina Coeli. Il colpo d’occhio su Piazza San Pietro e su via della Conciliazione era impressionante. Difficile ricordare gli stessi luoghi così gremiti per altre circostanze.

Permettetemi un ricordo personale. Ero un giovane studente cappuccino di teologia e fui scelto per il canto del Vangelo durante la Celebrazione eucaristica. In quel momento, la mia storia personale, vissuta sempre all’ombra della silenziosa e nascosta presenza di Padre Pio, e quella di milioni di devoti, si riassumevano in un unico sentimento di gioia ineffabile. Difficilmente riuscirei a descrivere il tumulto di emozioni vissute in quella giornata, cominciata con l’incontro e il saluto con il Papa, ormai piegato dagli anni e dalla malattia, nella cappella della Pietà, e poi continuata avviandomi nel corteo dei celebranti verso l’altare, per l’inizio della Celebrazione. All’uscita dal portone principale della Basilica di San Pietro, davanti alla folla immensa dei fedeli e devoti di Padre Pio, ho avuto la chiara percezione di partecipare a uno di quegli avvenimenti che segnano la storia, di cui noi siamo piccoli e, spesso, inconsapevoli spettatori. Mi è sembrato quasi di “toccare” la grandezza di quel frate, del quale, sin dall’infanzia ho sentito parlare e che, in un momento, mi è sembrato così vicino e presente.

Un evento unico, dicevo, che ha impresso un segno profondo nella vita della Chiesa, di una famiglia, quella francescana, e di un popolo – e che merita di essere rivissuto. Perciò, in quest’anno, in ogni numero della nostra rivista, ripercorreremo le tappe della Causa di beatificazione, rileggendo documenti, raccontando storie di testimoni e protagonisti. In questo percorso, il numero di maggio sarà interamente dedicato all’evento svoltosi 20 anni prima.

A tutto ciò si aggiungeranno alcune novità nella nostra rivista, sia nella grafica, che, pur mantenendo la sua struttura e identità, si rinnoverà in alcune parti, sia nei contenuti, con il contributo di nuovi articolisti e l’approccio a nuove tematiche, con una maggiore attenzione alla spiritualità francescana e al cammino di fede del nostro amato Santo.

In questo primo numero dell’anno, tra gli altri, voglio presentarvi la prima nuova entrata: fr. Pier Giorgio Taneburgo, confratello cappuccino del convento di Trinitapoli (BT). Egli ci accompagnerà, nel 2019, con le sue riflessioni originali riguardanti il rapporto fra arte e spiritualità. A partire da nomi conosciuti del mondo artistico, in particolare nel campo della pittura, proverà a illustrare il destino dell’uomo che cerca continuamente il Bello, il Vero, il Buono. Così succede nell’esperienza di ogni fedele, che vede nelle opere e nei giorni dei Santi un modo per salire a Dio, origine di ogni armonia, Creatore di un universo ordinato. Un progetto affascinante, dunque, che merita la nostra attenzione e che spero apprezzerete, insieme alle altre novità della nostra amata Voce di Padre Pio.

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