
di fr. FRANCESCO DILEO, OFM Cap.
«Vorrei avere una voce sì forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna» (Epist. I, p. 277). Così scriveva Padre Pio nel 1912 al suo confessore, padre Agostino da San Marco in Lamis, confidando un suo intimo desiderio, giunto fino a noi e che dobbiamo considerare parte significativa della sua eredità spirituale.
Fedeli a questa consegna, noi frati minori cappuccini, che svolgiamo il nostro ministero presso i luoghi di san Pio, in San Giovanni Rotondo, negli ultimi anni stiamo divulgando la profonda devozione mariana del venerato Confratello, attraverso una serie di proposte pastorali, come le ormai tradizionali fiaccolate del sabato sera nei mesi di primavera, estate e autunno, o come le peregrinatio della statua della Madonna di Fatima (2017) e del quadro della Beata Vergine del Rosario di Pompei (2018). Entrambe le immagini hanno fatto riemergere, dallo scrigno della storia, significativi gesti di venerazione compiuti da Padre Pio verso colei che considerava la sua «benedetta mammina celeste» (ivi, p. 276). A Nostra Signora di Fatima egli rivolse il suo accorato appello, mentre la statua pellegrina lasciava San Giovanni Rotondo nel 1959, per essere liberato da una debilitante pleurite che gli impediva di svolgere il suo ministero sacerdotale. E, subito dopo, riottenne prodigiosamente la guarigione. Alla Regina del Rosario egli è ricorso in diversi momenti difficili della sua vita, chiedendo novene in suo onore e, in tre circostanze, recandosi in pellegrinaggio alla Basilica di Pompei.
Quest’anno, in continuità con i due precedenti, dall’11 al 25 novembre, giungerà nel nostro Santuario il quadro pellegrino della Madonna nera di Częstochowa. Con questo evento vogliamo aprire solennemente le celebrazioni per il centesimo anniversario della nascita di Karol Wojtyla, grande devoto della Vergine col Bambino venerata a Jasna Góra che, secondo fonti leggendarie, sarebbe stata dipinta da san Luca dopo aver conosciuto personalmente la Madre di Gesù. È, inoltre, un atto di omaggio nei confronti dell’indimenticato Pontefice, oggi santo, grande estimatore di Padre Pio, che incontrò personalmente in due circostante (1948 e 1965), dalla cui intercessione ottenne due miracoli all’inizio degli anni Sessanta (per la sua collaboratrice Wanda Poltawska e per il figlio di un avvocato di Cracovia) e che egli stesso ha beatificato (2 maggio 1999) e canonizzato (16 giugno 2002).
Ma la preziosa icona che giungerà a San Giovanni Rotondo ci ricorderà anche un altro e significativo legame fra Giovanni Paolo II e Padre Pio. Proprio a Jasna Góra, nel 1972, fu scritta una lettera postulatoria a Papa Paolo VI per chiedere «di introdurre la Causa di Beatificazione e Canonizzazione» del Cappuccino di Pietrelcina, «per la maggior gloria di Dio e per l’utilità della Santa Chiesa». Tale lettera fu firmata in una data significativa, il 3 maggio, giorno della festa di Maria Regina della Polonia, da tutti i vescovi polacchi. Sotto la firma del primate, cardinale Stefan Wyszynski, fu apposta quella dell’arcivescovo di Cracovia, il cardinale Wojtyla, e poi quelle di tutti gli altri Pastori del Paese slavo.
Queste importanti motivazioni storiche non devono, però, distoglierci dall’obiettivo più importante della peregrinatio: affidarci a Maria per essere, da lei, condotti a suo Figlio sulla via dell’amore.