LA TUA OFFERTA SU VOCE DI PADRE PIO
Voce di Padre Pio - Email info@vocedipadrepio.com
Telefono +39 0882.418311
Indietro

Il Vice Postulatore di Padre Pio

Anno L n. 12 Dicembre 2019

di Stefano Campanella

Fr. Gerardo Di Flumeri conobbe il mistico Confratello all’età di 16 anni e riuscì a farne riconoscere la santità

Nessuno può mettere in dubbio che il merito della beatificazione e della canonizzazione di Padre Pio debba essere ascritto principalmente al vice postulatore della Causa. Quando morì Padre Pio le norme vigenti non stabilivano nulla riguardo al tempo di inizio del processo di beatificazione. Il postulatore generale dei cappuccini, padre Bernardino da Siena, già impressionato dall’afflusso enorme di fedeli che sfilarono dinanzi alla bara e che parteciparono al corteo funebre, fu poi convinto a compiere i primi passi ufficiali dal perdurare delle manifestazioni spontanee di venerazione, presso la tomba del mistico Confratello, e dalla pressione degli organi di stampa. Il 4 novembre 1969, dopo aver ottenuto il consenso verbale da mons. Fernando Antonelli, all’epoca segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, inviò la richiesta ufficiale «a mons. Antonio Cunial, vescovo di Lucera e Amministratore Apostolico di Manfredonia, di degnarsi di dare inizio alla causa di canonizzazione di P. Pio, secondo le norme del Motu Proprio “Sanctitas clarior” del 19 marzo 1969».

Il Vescovo rispose affermativamente appena 19 giorni dopo. Così, il primo luglio 1970, iniziò la pubblicazione della rivista Voce di Padre Pio, come organo ufficiale della Postulazione della Causa. Dal quinto numero (di novembre), ne assunse la direzione fr. Gerardo Di Flumeri, che dal 15 ottobre dello stesso anno, era stato nominato da padre Bernardino suo «delegato speciale» insieme a fr. Lino Barbati. La scelta, probabilmente, fu legata ai ruoli ricoperti da entrambi: rispettivamente vicario e guardiano del Convento di San Giovanni Rotondo. Il loro compito era quello di collaborare «fedelmente col Padre Postulatore Generale».

Prima di ricevere questo incarico, fr. Gerardo aveva avuto «incontri saltuari con il Servo di Dio, per settimane e mesi, dal 1946 al 1968» e, «per un anno, dal gennaio 1963 al gennaio 1964», aveva vissuto a San Giovanni Rotondo, «nella stessa famiglia religiosa di Padre Pio in qualità di vicario ed economo del convento». Fu lui a scrivere la prima relazione sul candidato alla beatificazione, che l’arcivescovo di Manfredonia, mons. Valentino Vailati, consegnò alla Congregazione delle Cause dei Santi il 16 gennaio 1973. Fu lui, insieme a fr. Lino, a preparare il «supplemento di documentazione», con la speranza di rimuovere il «Pro nunc obstare» espresso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il frutto di tale lavoro, che durò tre anni, dal 1977 al 1979, fu consegnato il 3 marzo 1980, sempre da mons. Vailati, e produsse l’effetto sperato. Ottenute tutte le autorizzazioni vaticane per l’inizio della Causa, l’8 dicembre 1982, due mesi e mezzo prima dell’apertura dell’inchiesta cognizionale, che è la cosiddetta “fase diocesana” del procedimento, fr. Bernardino diede l’incarico di vice postulatore a fr. Gerardo, che era rimasto solo a coadiuvarlo dal 30 settembre 1980, quando fr. Lino fu chiamato a ricevere il premio eterno delle sue fatiche terrene.

Grazie al lavoro svolto in precedenza dal postulatore e dai due «delegati speciali», questa “fase” durò poco meno di sette anni (dal 20 marzo 1983 al 21 gennaio 1990). Prima della chiusura dell’inchiesta diocesana, il vice postulatore rielaborò il testo preparato nel 1973, «alla luce degli scritti del Servo di Dio e di tutta la documentazione che lo riguarda», producendo una seconda e importante relazione che «evidenzia l’eccezionale spirito di preghiera, l’indicibile sofferenza, il costante spirito di mortificazione e di penitenza, l’ammirevole modestia e l’eroico spirito di obbedienza» del Cappuccino pietrelcinese. Nel documento si può leggere, tra l’altro, il sintetico racconto del suo «primo incontro» con il futuro Santo, che «risale al 16 luglio 1946», quando fr. Gerardo era «ancora un seminarista»: «Egli ascoltò la mia sacramentale confessione e mi consigliò a proseguire gli studi per diventare sacerdote cappuccino. Ne rimasi rassicurato e incoraggiato».

Anche la “fase vaticana” della Causa fu rapida. Così, nel numero di marzo 1998 di Voce di Padre Pio, fr. Gerardo dedicava il suo editoriale alla promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù di Padre Pio, scrivendo con gioia, ma anche con mestizia: «Sono contento, sono molto contento anch’io e lo sono a duplice titolo: come figlio spirituale di Padre Pio e come vice postulatore della sua Causa di Canonizzazione. Come figlio esulto, perché finalmente al mio amato Padre spirituale è stata resa piena giustizia e la sua figura restituita pura e immacolata alla Chiesa. Come vice postulatore ringrazio Dio, che ha concesso piena fecondità a tutto il lavoro da me compiuto in questi anni. Inoltre lo ringrazio anche perché mi ha dato una ricompensa insperata. Il 18 dicembre 1997 avrei tanto desiderato essere nella sala del Concistoro per ascoltare la lettura dell’atteso decreto; ma il buon Dio mi ha tenuto lontano, perché si è degnato di visitarmi con fratello infarto. Operato al cuore il 2 dicembre, ero ancora impossibilitato a intraprendere lunghi viaggi. Grazie, Gesù! Grazie, Padre Pio!». È riuscito, invece, a concelebrare sia alla Messa di beatificazione (2 maggio 1999) sia a quella di canonizzazione (16 giugno 2002). Dopo quest’ultimo evento lasciò ogni incarico e si ritirò nell’infermeria provinciale di San Giovanni Rotondo, dove l’8 maggio 2005 sorella morte lo ricongiunse a Padre Pio

riproduzione riservata

 

(IL VICE POSTULATORE DI PADRE PIO articolo in Pdf)