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Da 50 anni al servizio dei nostri lettori

del numero: Anno L n. 2 Febbraio 2019

di fr. FRANCESCO SCARAMUZZI OFM Cap.

 

Abbiamo cominciato il nuovo anno ponendoci l’obiettivo di ripercorrere, sulla nostra rivista, le tappe della causa di beatificazione di san Pio, di cui ricorre quest’anno il ventesimo anniversario. Perciò, abbiamo ideato un logo che contraddistingue, sulle nostre pagine, i contributi che vi dedicheremo, e riservato un intero numero, quello di maggio 2019, all’evento che commemoriamo.

Ma quest’anno ricorre anche un altro importante avvenimento: il cinquantesimo anno di vita di Voce di Padre Pio, il cui primo numero vide la luce nel mese di luglio del 1970.

La ragione che spinse i frati cappuccini di San Giovanni Rotondo a pubblicare una rivista dedicata a Padre Pio e al suo mondo – indicata nel primo editoriale da p. Bernardino da Siena,  allora postulatore generale dell’Ordine – era legata all’intento di contrastare la diffusione di «notizie e informazioni» sull’ormai famoso Confratello «che prendono lo avvio da labili ed estranee fondamenta» e che «possono facilmente diminuire, distorcere e falsare non solo la sua figura autentica di uomo e di religioso, ma finanche la sua spiritualità, la sua opera, il suo pensiero» e soprattutto all’obiettivo di «tratteggiare la sua figura di uomo e di santo (senza peraltro, con questo, voler anticipare il giudizio della Chiesa)», per «salvaguardarne l’integrità», per «cogliere gli aspetti autentici della sua spiritualità, ricavati dalla sua vita e dai suoi insegnamenti», per «illustrare il movimento caritativo e religioso che si è formato e continua a snodarsi intorno a lui», per «segnalare la vita del Santuario di S. Maria delle Grazie, ov’egli ha vissuto ed operato», per «notificare anche, perché no?, quelle grazie e favori celesti che si attribuiscono alla sua intercessione» e, infine, per «informare sugli sviluppi della Causa di beatificazione e canonizzazione».

Sappiamo quanto, in vita e dopo, san Pio sia stato bersaglio di attacchi volti a distruggere la sua credibilità. La sua testimonianza di santità e i frutti della sua vita di fede, però, proprio in quelle circostanze sono apparse, con sempre maggior nitidezza, segnate dalla presenza del Signore, del quale è rimasto fedele servitore fino alla fine.

Durante questi lunghi cinquant’anni, molti studiosi, teologi, giornalisti, confratelli del Santo, suoi figli spirituali, si sono dedicati al racconto della vita di santità di Padre Pio, delle sue opere, del mondo di persone e relazioni nate dalla sua iniziativa, col solo scopo di lasciar vedere cosa la grazia di Dio ha prodotto per suo mezzo.

Negli anni la nostra rivista si è rinnovata spesso. Anche noi, come scrivevo nello scorso numero, abbiamo cominciato quest’opera di aggiornamento, per offrire nuovi spunti di riflessione e di approfondimento, ricentrando l’interesse sul nostro amato Confratello e sulla sua spiritualità, evangelica e francescana.

A tal proposito, continuo a presentarvi i nuovi articolisti che ci accompagneranno nella riflessione. In questo secondo numero dell’anno, comincerà la sua rubrica fr. Pasquale Cianci, responsabile della pastorale giovanile e vocazionale della nostra Provincia dei frati minori cappuccini di Sant’Angelo e Padre Pio di Foggia. Egli, originario di Cerignola, parroco per sette anni nella chiesa dell’Immacolata di Foggia, licenziato in Teologia Dogmatica dei Sacramenti, tratterà tematiche inerenti al mondo dei giovani e delle vocazioni: un campo affascinante, sempre stimolante, che chiede però di essere conosciuto a fondo per essere coltivato in modo adatto e diventare terreno fertile sul quale la Parola di Dio possa produrre frutti abbondanti di santità.

 

 

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