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Apprendere e insegnare!

del numero: Anno XLVIII n. 7-8 Luglio-Agosto 2017

di fr. Mariano Di Vito, OFM Cap.

 

Nei giorni scorsi papa Francesco ha voluto rendere omaggio a due sacerdoti “scomodi” del nostro recente passato: don Primo Mazzolari (1890/1959) don Lorenzo Milani (1923/1967).
Due preti diversi per estrazione sociale e culturale, ma accomunati dalla grande passione per il popolo, i ragazzi e dal sogno di una Chiesa “in uscita”, “ospedale da campo”, che sa stare in mezzo al mondo, mai al di sopra o lontana…dai lontani.
Di entrambi si è scritto tanto e non sempre sono stati compresi, anzi durante la loro vita furono piuttosto emarginati se non proprio osteggiati e guardati con sospetto.
Oggi il Santo Padre, nel cui vocabolario risuonano tante espressioni e idee anticipate dai due sacerdoti, li ha additati a modelli di pastori che sanno sporcarsi le mani e portano addosso l’odore del loro gregge.
Tra i tanti commenti fatti per commemorarli o raccontare la visita del Papa, mi pare sia di grande attualità e degna di riflessione, anche in questo periodo dedicato al riposo e alle vacanze estive, un’espressione che descrive la visione cristiana di ogni tipo di ministero e di lavoro: «apprendere serve, servire insegna».
È rimane indispensabile la fatica dello studio, della curiosità intellettuale della ricerca, veri motori del progresso scientifico e in ultima analisi della costruzione della città terrena. È, nello stesso tempo, necessario far passare a tutti i benefici e i risultati di quanto si apprende e si accumula nelle biblioteche, nei laboratori o…nelle cassette di sicurezza. Qui sta la sfida, Tanti, troppi ancora oggi restano fuori, lontani e privati di quel benessere, dignità, diritti e sicurezza, che dovrebbero essere patrimonio comune e condiviso da ogni uomo e donna. A prescindere!
Tante situazioni drammatiche e conflittuali sia a livello mondiale che locale hanno la loro radice profonda nell’insostenibile divario tra i pochi che posseggono e gestiscono il molto e, i tanti che devono lottare e accontentarsi delle briciole.
La grande lezione dei due “scomodi sacerdoti”, è proprio quella che, pur partendo da una piccola comunità sperduta tra gli appennini, o di una minuscola parrocchia di periferia, si può lavorare per ridare speranza, istruzione, cultura e lavoro ai dimenticati e quindi restituire loro quella dignità necessaria per affrontare alla pari le molteplici e ineludibili sfide della vita.
Ci apprestiamo a trascorrere con la famiglia o con gli amici qualche giorno di relax nella nostra splendida Italia, o visitando le bellezze che il Signore e la creatività hanno disseminato sulla terra. Forse ci imbatteremo anche nelle brutture e scempi causati dall’ ingordigia, dalla trascuratezza e dalla indifferenza verso la madre terra. Dalle prime impariamo come si può e si deve agire, dalle seconde a fare la nostra parte nella opposizione attiva a ogni forma di sfruttamento dell’uomo e del creato.
L’augurio di “Voce di Padre Pio” è dunque quello di scegliere come impegno di vita, cominciando da subito, le scomode ma fluttuose scelte di questi due servitori del Signore e dei loro fratelli.
Ricordandoci che “apprendere serve, servire insegna”!
Buone vacanze

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